MADRI&FIGLI da Repubblica D
Allattamento: vero o falso?
Abbiamo chiesto alla pediatra Maria Enrica Bettinelli di sfatare per noi i falsi miti che accompagnano le neo mamme: cibo, alcol, medicinali... ecco tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull'allattamento
di Ilaria Amato
Niente farmaci, niente caffè, niente cibi saporiti, nemmeno un mal di denti è concesso. Una mamma che allatta è una figura angelicata costretta su un altarino con il bimbo in braccio. Ma non è così: quando si allatta si può condurre una vita “normale”, in cui è permesso ammalarsi e soprattutto curarsi, e mangiare e bere - senza eccessi - quello che si vuole. Le troppe false controindicazioni in circolazione spesso inducono a rinunciare o interrompere l’allattamento privando se stesse e il bambino dei suoi benefici. «Spesso pensare di non riuscire o poter allattare è un problema di autostima» spiega Maria Enrica Bettinelli, pediatra e consulente professionale in allattamento materno (IBCLC). Solo 2 donne su 10.000 non hanno latte, le altre 9998 sono tutte in grado di allattare, ma forse non lo sanno. Se pur conoscendone i vantaggi, ancora oggi alcune di loro non riescono o smettono di farlo, è perché non sono sostenute o non sono informate su come funziona il proprio corpo.
Con la consulenza della dottoressa Bettinelli siamo andati a indagare su tutto ciò che si dice di vero e di falso sull’allattamento.
ALIMENTAZIONE
Cibi controindicati: aglio, cipolla, cavoli, broccoli
Falso: «Una donna che allatta deve assumere tutti gli alimenti, l’importante è non eccedere. Non ci sono alimenti vietati, anche perché nella vita intrauterina il bimbo già si abitua a sapori, gusti o spezie. Più una madre mangia in modo variato, più il latte cambia sapore e maggiore è il gusto che prova il bambino. Non dimentichiamo poi che il cibo fa parte della cultura, quindi rispettare l’alimentazione significa rispettare la cultura di una persona. ».
Quando si allatta si deve mangiare molto
Vero e falso: «Una mamma produce in media da 750ml a un litro di latte, per poterlo fare ha bisogno di 500-700 calorie in più, che sono facilmente assimilabili con una piccola porzione di cibo in più. La cosa importante è non mangiare molto, ma bene».
Un bicchiere di alcol non fa male
Vero: «Un bicchiere al pasto è consentito, magari si può adottare la semplice precauzione di non allattare subito dopo che si è bevuto alcol».
Il caffè e il tè vanno aboliti
Falso: «Non c’è evidenza scientifica che vadono vietati. Va usato il buon senso: se una, due, tre, massimo quattro tazzine al giorno fanno star bene, si prendano pure. Ovviamente controlla che il bambino non sia già molto agitato».
Durante il ciclo mestruale non si deve allattare
Falso: Se si allatta in maniera corretta generalmente non si hanno le mestruazioni. Ci sono alcune mamme per cui il capoparto (il primo ciclo dopo il parto, nda) può essere più precoce, ma la cosa non interferisce con il latte e il bambino».
E’ vietato fumare
Vero: «E’ una buona occasione per smettere di fumare, sin dalla gravidanza. E’ importante creare un ambiente libero dal fumo. Va eliminato non solo il fumo passivo, di seconda mano, ma anche di terza mano e cioè l’odore che rimane sul corpo e sui vestiti dei fumatori. Il discorso vale per la mamma e il papà ed è molto più dannoso dell’inquinamento perché si respira in un ambiente più ristretto come la casa. Se proprio non si riesce a resistere, perché quella sigaretta fa star bene, ce la possiamo concedere, ma comunque lontana dalla poppata».
FARMACI E MALATTIE
Dopo anestesia generale o locale come quella del dentista non si deve allattare
Falso: «Si può riprendere a allattare subito dopo l’anestesia».
Non si possono assumere farmaci durante l’allattamento
Falso: «Dipende dal farmaco ricordando che solo l’1-2 % passano nel latte, e che per quasi ogni farmaco esiste un’alternativa possibile per l’allattamento. In caso di dubbi ci si può rivolgere a un centro antiveleni (vedi box con numeri utili)».
Ci sono degli antidepressivi che possono essere assunti
Vero: «Ce ne sono alcuni che possono essere presi, e comunque è sempre meglio non sospendere l’allattamento se fossero necessari, perché questa precauzione inutile non farebbe che aumentare la frustrazione della donna».
Nel caso di febbre, raffreddore o diarrea della mamma è meglio non allattare
Falso: «Se si ha la febbre significa che l’infezione è già in corso e quindi il bambino ha già reagito. Si possono prendere antipiretici come il paracetamolo o l’ibuprofene, ma non l’aspirina. Nel caso della diarrea si può proseguire tranquillamente».
Nel caso di febbre o diarrea del bambino devo dargli acqua o fermenti lattici
Falso: «Nel latte materno e nel calore che trasmette il contatto con la madre c’è gran parte della cura. Nel caso di diarrea i fermenti lattici sono già nel latte e non occorre dare altro»
Un bimbo affetto da galattosemia non può essere allattato
Vero: «Questo è l’unico caso in cui esiste una controindicazione per il bambino, in tutti gli altri casi l’allattamento è sempre consigliabile».
Se sono positiva al test dell’HIV non posso allattare
Vero: «Questo è l’unico caso di controindicazione per la madre. In Italia, esiste comunque l’alternativa che è il latte di formula, mentre in Africa dove c’è il maggior numeri di casi e dove le condizioni igieniche non permettono di ricreare la formula in maniera sicura, le donne HIV positive vengono trattate durante il travaglio con antivirali che permettono loro di allattare per sei mesi al seno».
Allattare fa male alla vista: chi soffre di miopia farebbe meglio a evitare di allattare per non peggiorare il problema.
Falso: «Non esistono controindicazioni al riguardo. Questa credenza era diffusa in passato».
L’epatite è pericolosa per allattare
Falso: «Posso allattare con epatite B e C, anche se ho l’RNA positivo»
In caso di herpes è meglio sospendere
Vero: «Non si deve attaccare il bambino al seno, ma ci si può tirare il latte e offrirglielo lo stesso».
L’allattamento protegge dal tumore al seno
Vero: «Più a lungo si allatta e più si è protette. E se si è avuto un cancro al seno l’allattamento non peggiora la recidiva. Oggi si hanno figli in età più avanzata, intorno ai 40 che è anche il momento in cui si scopre spesso il tumore mammario, ma non è la gravidanza o l’allattamento a farne aumentare l’incidenza, anzi è il contrario».
Se durante l’allattamento mi trovo un nodulo al seno devo smettere immediatamente di allattare:
Falso: «Devo innanzitutto fare un’ecografia, affidandomi però a mani esperte, perché quella che deve essere analizzata è una mammella allattante che ha caratteristiche particolari. A Milano, presso l’Istituto Europeo di Oncologia, il dottor Fedro Peccatori si occupa di questo tipo di casi».
Non si può allattare durante la chemioterapia
Vero: «In questo caso si deve sospendere l’allattamento e affidarsi al latte di formula, ma passati i 3-5 anni di controlli che mi dicono che sono guarita posso rimanere ancora incinta e tornare ad allattare».
Allattare fa cadere i capelli
Vero: «Ma attenzione quelli che cadono sono i capelli che non si sono persi durante la gravidanza. Quindi il conto si pareggia».
Allattare danneggia i denti della mamma
Falso: «Basta mantenere una corretta igiene orale».
L’allattamento riduce il rischio di osteoporosi
Vero: «Perché allena le ossa a privarsi del calcio e quindi le prepara a quello che potrà avvenire in età più avanzata»
Allattare troppo a lungo crea un attaccamento morboso tra madre e figlio
Falso: «Un bambino allattato a richiesta è più autonomo, perché ha imparato a regolarsi da solo, a chiedere la madre quando ne sente il bisogno. L’importante però è non rendere esclusivo il rapporto mamma-bimbo allattato, ma fare entrare anche gli altri, soprattutto il padre ed eventuali fratellini o sorelline».
IL LATTE
Ci sono madri che non hanno latte o ne hanno poco
Falso: «Già dal terzo mese di gravidanza il latte è pronto. Dopo 3-4 giorni dal parto arriva la montata lattea e se si attacca il bimbo che stimola la mammella tutto procede naturalmente. L’importante è non dare altro al bambino, né acqua né ciuccio, perché fanno diminuire la voglia di succhiare il seno della mamma e diminuendo lo stimolo diminuisce anche la produzione di latte».
Il latte si può donare
Vero: «Se ne ho molto mi posso rivolgere a una banca del latte regolata dall’AIBLUD che è il network nazionale di banche del latte».
Il latte materno può essere pastorizzato
Vero: «Il procedimento si applica nel caso di bambini con gravissime allergie».
Le donne con un seno più grande hanno più latte di quelle con un seno piccolo
Falso: «Quello che conta è la ghiandola mammaria, non le dimensioni della mammella».
Il capezzolo introflesso non permette di allattare
Vero: «In questi casi quando il bambino è più piccolo fa troppa fatica a succhiare e allora si deve tirare il latte, ma appena cresce ed è più forte è in grado di attaccarsi direttamente al seno».