Avvelenamenti                            centri antiveleno da contattare immediatamente 063054343--06/49970698--010/5636245
I bambini più piccoli portano alla bocca tutto quello che trovano. Più del 50% delle richieste di intervento che giungono ai centri antiveleno interessano infatti la fascia di età da 1 a 4 anni. Gli avvelenamenti possono avvenire in molti modi, dall'ingestione di cibi avariati a quella di sostanze nocive come prodotti per la pulizia, farmaci, insetticidi e molti altri prodotti presenti in casa. 
Il consiglio generale, in caso di ingestione di sostanze tossiche da parte di bambini, è quello di rivolgersi ad un Centro Antiveleno o al Pronto Soccorso più vicino. Non prendete iniziative personali: qualsiasi provvedimento deve essere concordato con un medico. Contrariamente a quanto si crede, infatti:
nella maggior parte dei casi non si deve provocare il vomito (in particolare dopo l'ingestione di corrosivi come acidi, varechina, solventi), per il rischio che la sostanza ingerita raddoppiando il passaggio attraverso il tubo digerente, possa aggravare il danno. Questo vale a maggior ragione quando il bambino non è perfettamente cosciente: potrebbe infatti aspirare nell'apparato respiratorio il materiale rigurgitato (in questo caso ricordarsi di mantenerlo in posizione laterale di sicurezza ossia coricato su un fianco con il viso rivolto a terra). Se il bambino ha ingerito sostanze schiumogene, inoltre, l'aspirazione può portare a soffocamento perché la schiuma rappresenta un ostacolo meccanico agli scambi gassosi che avvengono nei polmoni. Se è il medico a consigliare di stimolare il vomito, procedere mettendo due dita in gola, tenendo il bambino con la testa più bassa dei fianchi per evitare che il materiale vomitato penetri nelle vie respiratorie;non bisogna usare acqua e sale per far vomitare il bambino; lo scopo che si persegue non è corretto e per di più si può portare ad un eccessivo assorbimento di sodio;non è sempre corretto fare bere del latte per le sue proprietà disintossicanti. Il latte favorisce addirittura l'assorbimento dei derivati del petrolio, solventi, naftalina, canfora, tarmicidi e smacchiatori. Il latte trova poche ma precise applicazioni (es. ingestione di sostanze corrosive, sostanze irritanti per la mucosa gastrica) che solo il medico potrà indicare;
non serve somministrate purganti per accelerare l'eliminazione del tossico ingerito. 

Cosa fare in caso di avvelenamento
In caso di ingestione di una sostanza pericolosa, o anche solo in caso di sospetto se si tratta di un bambino, non attendete che si manifestino i primi disturbi. Alcune sostanze caustiche richiedono tempo prima di provocare dolore: ciò non significa che non abbiano prodotto lesioni anche gravi. Cercate di individuare la sostanza ingerita, e possibilmente anche la quantità, e Il Centro Antiveleno, che vi suggerirà il comportamento più appropriato. Se andate al Pronto occorso, portate con voi il contenitore, per facilitare le decisioni sui provvedimenti da adottare. 

Per ridurre il rischio di ingestione di sostanze tossiche
tenete in alto o in luoghi inaccessibili ai bambini, detersivi, prodotti per la pulizia, insetticidi, solventi, nutrimenti per piante; conservate i farmaci a parte, in un armadietto o in un contenitore anch'esso non raggiungibile, meglio se chiuso a chiave;non lasciate i prodotti incustoditi nemmeno durante l'uso: una assenza anche di breve durata, per rispondere al telefono o al campanello, può risultare fatale. Rimettere immediatamente al loro posto i farmaci dopo l'uso;preferite, quando è possibile, confezioni dotate di tappo di sicurezza, a prova di bambino. Non rimuovete o forate il tappo di sicurezza per fare più in fretta;non travasate mai sostanze pericolose in contenitori diversi da quelli originali, e assolutamente mai in contenitori per alimenti o bibite (è una tra le cause più frequenti di avvelenamento);non staccate le etichette dai prodotti. La presenza dell'etichetta consente il suo uso corretto, un'immediata identificazione del prodotto e della sua tossicità, e – in caso di incidente – agevola l'intervento del medico. 

In particolare

Farmaci
Sono tra le principali cause di avvelenamenti domestici (non solo nei bambini) sia per assunzione incidentale che per errori di somministrazione.
Non togliere i farmaci dalle confezioni, non utilizzate portapillole. La diffusione dei blister (le confezioni con contenitori singoli di plastica rigida per le compresse) ha diminuito il numero degli incidenti perché i bambini hanno difficoltà ad aprirli. E' consigliabile tenere fuori dalla portata dei bambini anche i medicinali che sono provvisti di tappi di sicurezza.
Anche i medicinali destinati all'uso pediatrico possono comportare dei rischi: il paracetamolo (es. Tachipirina), ad esempio, è molto pericoloso in caso di sovradosaggio e va sempre tenuto in un luogo inaccessibile ai bambini, anche durante un eventuale trattamento;
Le stesse cautele vanno adottate con le compressine di fluoro utilizzate per la prevenzione della carie dentaria. Il fluoro è il farmaco più frequentemente responsabile di intossicazione per ingestione accidentale. L'apertura del tappo a prova di bambino si dimostra così difficoltosa (anche per un adulto) da indurre molti genitori a lasciare aperto il flacone per comodità. Il flaconcino, come spesso accade, può diventare facile preda del bambino. 

Detersivi
Tutti i detersivi comportano dei rischi, sia perché irritanti, sia perché formano schiuma che può penetrare nelle vie respiratorie. I più pericolosi sono quelli per lavastoviglie. Di solito risultano solo irritanti, ma alcuni prodotti sono anche corrosivi: se inghiottiti, possono danneggiare gravemente bocca e tubo digerente.
Fate attenzione, quando caricate la lavastoviglie, a non lasciare lo sportello aperto e incustodito dopo aver riempito la vaschetta del detersivo.Ricordate che, anche se in misura diversa, sono pericolosi anche i disingorganti (molto corrosivi per le mucose), gli anticalcare e gli ammorbidenti.

Cosmetici
Anche i cosmetici possono comportare dei rischi se ingeriti o inalati.
L'acetone è pericoloso per ingestione.Lo smalto comporta anch'esso dei rischi se viene assunto in un quantitativo superiore a un cucchiaino da caffè.Tutti i prodotti che producono molta schiuma (bagni schiuma, shampoo) sono pericolosi se inalati.

Smacchiatori, solventi
Gli smacchiatori (tipo trielina o benzina), sia liquidi che spray, sono molto pericolosi, sia per ingestione o inalazione sia per contatto prolungato con la pelle. Gli smacchiatori più pericolosi sono quelli contro le macchie di ruggine: se entrano in contatto con la pelle possono provocare gravi lesioni e, se ingeriti, possono essere mortali. Non utilizzate questi prodotti in locali chiusi o poco arieggiati.
La candeggina (varechina) è lo smacchiatore più diffuso; si utilizza di solito diluita nell'acqua per sbiancare e togliere le macchie più resistenti. E' pericolosa se ingerita e non va mai mescolata ad altre sostanze (es. ammoniaca) perché si possono sviluppare vapori tossici. 

Sostanze varie
Non tenete in casa canfora e naftalina: in caso di ingestione sono molto pericolose. Preferite altri tipi di antitarma (es. sintetici o naturali), meno tossici, e gli esalatori forati che trattengono la sostanza antitarma chiusa all'interno.
Il tabacco, se ingerito, è molto velenoso: anche il pacchetto delle sigarette va quindi tenuto rigorosamente fuori dalla portata dei bambini.
Le bevande alcoliche possono anch'esse comportare seri rischi. Quantità modeste per un adulto, in un bambino possono provocare reazioni gravi che vanno da uno stato di depressione della coscienza, alle convulsioni, fino al coma. Vanno tenute perciò in un luogo inaccessibile.
Le colle cianoacriliche a presa ultrarapida, se ingerite, sono pericolose solo per i solventi che contengono, non per altro. Non c'é il rischio che incollino la bocca o lo stomaco.
La maggior parte degli insetticidi in polvere contro formiche e scarafaggi ha bassa tossicità per ingestione; gli insetticidi in spray contro mosche e zanzare risultano anch'essi poco pericolosi per inalazione, mentre l'assunzione orale è alquanto improbabile per la formulazione aerosol. Stessa innocuità hanno le tavolette e le spirali antizanzare.
Alcune piante da appartamento hanno foglie velenose (es. la stella di Natale, la diffenbachia, il filodendro, il vischio). Il rischio che il bambino possa mangiarne quantitativi pericolosi appare remoto, ma è comunque consigliabile tenere queste piante fuori dalla sua portata.

Ingestione o inalazione di corpi estranei 
Per curiosità, il bambino piccolo porta alla bocca la maggior parte degli oggetti con cui viene a contatto. L'inalazione o l'ingestione di corpi estranei (ma a volte anche di frammenti di cibo) sono perciò eventi non infrequenti che possono essere favoriti da un colpo di tosse, da una risata o da una crisi di pianto. In caso di ostruzione delle prime vie aeree vi è il rischio reale di soffocamento per cui è necessario intervenire tempestivamente. Se il bambino non respira significa che il corpo estraneo ostruisce le vie respiratorie: se è piccolo, tenendolo sull'avanbraccio a testa in giù, percuotete la schiena con decisione; se più grandicello, appoggiandolo col torace sulle vostre ginocchia, dategli un colpo tra le scapole per favorire la fuoriuscita del corpo estraneo. Se si tratta di un adolescente o un ragazzo, afferrandolo da dietro, praticare una compressione violenta sullo stomaco dal basso verso l'alto in modo da provocare un aumento della pressione intratoracica che faciliti l'espulsione del corpo estraneo. Se il soggetto respira, anche se male, non fate nessuna manovra ma andate subito al Pronto Soccorso. 
In caso di ingestione di oggetti di piccole dimensioni, in genere il passaggio attraverso il tubo digerente avviene senza problemi: il corpo estraneo viene eliminato spontaneamente con le feci. Se le dimensioni dell'oggetto sono tali da ostruire l'esofago la rimozione deve avvenire in ambito ospedaliero. Se è stato ingerito un corpo tagliente o appuntito andare subito al Pronto Soccorso; in nessun caso somministrare purganti.